La grotta delle mani
SERIE ARGENTINA SEGRETA, è una serie di quadri sull’Argentina poco conosciuta, posti strani, delle caratteristiche particolari per me, dei posti del passato, dei ricordi…
50 x 70 Acrilico su tela (2006)
La memoria della pietra Nelle profondità si una grotta del fiume Pinturas un cacciatore lasciò sulla pietra l'impronta della sua mano rossa di sangue. Lui lasciò là la sua mano, in una tregua fra l'urgenza di uccidere e il panico di morire. E tempo dopo, un altro cacciatore lasciò vicino a quella mano, la sua mano nera di fuliggine. E poi altri cacciatori lasciarono sulla pietra le impronte delle loro mani imbevute di colori che venivano dal sangue, dal carbone, dalla terra o dalle piante. Tredicimila anni dopo, proprio vicino al fiume Pinturas, nella città di Perito Moreno, qualcuno scrive su una parete: "Sono stato qui". Eduardo Galeano Le labbra del tempo Sperling & Kupfer Editori |
Ai piedi dei burroni, il fiume Pinturas, nel nordeste di Santa Cruz, scivola per un cannone di 170 metri di profondità, li si trova la “Cueva de las Manos”, “Grotta delle mani”della valle del Alto Rio Pinturas (fiume pitture). Presenta una delle manifestazioni d’arte Rupestri più espressive della Patagonia Argentina. Con un’antichità di 9300 anni, popolano le grotte.
Si conservano i positivi e negativi di mani, scene di caccia, pitture relazionate con la fertilità, danze rituali e giochi di figura e ombra. Le immagini delle mani non sono dipinte nella roccia, ma sono state disegnate a spolvero sulla pietra, i cacciatori appoggiavano le palme delle mani sul tetto o le pareti di una caverna, per dopo coprirle con pittura.